Cistite emorragica: cause, durata, terapia, sintomi, rimedi naturali e dieta

Cistite emorragica

La cistite emorragica è un processo infiammatorio delle vie urinarie generato soprattutto da infezioni batteriche. Colpisce maggiormente le donne dai 15 agli 80 anni, anche se le fasce di età soggette sono quelle dei 25, 45 e 65 anni. Questo è dovuto alla conformazione fisica dell’apparato genitale femminile.

Interessa sia la mucosa interna della vescica che i capillari presenti. Per quest’ultimo motivo vi è presenza di sangue nelle urine. Dati statistici dimostrano che una cistite su tre è di tipologia emorragica.

Le cause che provocano la cistite emorragica

Può colpire tutte le parti dell’apparato urinario (reni, uretere, vescica, uretra) che hanno funzione di smaltimento di scorie liquide dal nostro organismo, con prevalenza di infiammazione sull’uretra e la vescica.

Negli uomini, si presenta raramente ed in genere, è anteceduta da problemi alla prostata che infiammano la ghiandola e comportano un suo rigonfiarsi, impedendo all’urina di uscire fluidamente, oltre che causare perdite di sangue.

La cistite è dovuta all’accumulo di batteri nell’apparato urinario, ma altri elementi infettivi possono essere funghi patogeni e virus. Ovviamente i casi virali interessano solamente soggetti con compromissione del sistema immunitario o con la incompleta formazione di quest’ultimo (bambine).

Altre cause possono essere dovute all’uso di farmaci per terapie immunosoppressive (ad esempio il Ciclofosfamide) o alle cure tumorali con radioterapie (riguardo zone dell’addome inferiore) o all’uso di sostanze irritanti (detergenti intimi aggressivi).

Alcuni fattori scatenanti possono essere dovuti ad una mancata attenzione dell’igiene personale. Per esempio: cattiva igiene intima, uso di bagni non igienizzati.

Sintomi riscontrati nei casi di cistite emorragica

I sintomi più comuni sono simili a quelli della cistite “classica”, ossia dolore, bruciore della vescica, frequente stimolo ad urinare, febbre (non in tutti i casi), lombaggine, urina maleodorante e di colore più scuro al normale. Nei bambini i sintomi sono amplificati e possono causare febbre, vomito, mancanza di appetito ed incontinenza.

Nelle infezioni ai reni i sintomi sono associati anche a sudorazione fredda, nausea, vomito e malessere. Mentre quando non vi è riscontro di cistite nelle analisi, si può trattare di una vaginite (infezione alla mucosa vaginale dovuta a candida, clamidia ecc.).

Come si deve curare una cistite emorragica

Per curare la cistite emorragica i medici prescrivono una cura antibiotica con principi attivi e di durata diversa in base al tipo di batterio presente nell’infezione. Una cistite non curata può divenire cronica, causando altri problemi. I tempi di guarigione sono di circa una settimana dopo l’assunzione dell’antibiotico.

Si usa prescrivere farmaci antivirali, nei casi specifici di infezione da virus, mentre per le infezioni dovute alla presenza di funghi si somministrano antimicotici.

E’ possibile anche servirsi di “rimedi naturali”. Questi, essendo composti da sostanze erboristiche naturali o da frutti, hanno pochissima o nessuna controindicazione.

Alcuni esempi di rimedi naturali sono: l’uva orsina (proprietà disinfettanti); l’asparago (proprietà diuretiche); l’ortica (proprietà antinfiammatorie); il mirtillo (proprietà disinfettanti); il finocchio (proprietà diuretiche).

Sono ottime anche le tisane diuretiche, come quella a base di asparago, betulla, ciliegio, gramigna, ortica e prezzemolo. Quelle antisettiche sono composte da uva orsina, mirtillo rosso, corbezzolo, ginepro, erica, echinacea e sandalo.

Ci sono delle procedure da seguire, oltre alla somministrazione di antibiotici o sostanze naturali. Si consiglia di bere circa due litri di acqua al giorno (terapia idropinica) per facilitare l’eliminazione batterica. E’ indispensabile mantenere una corretta igiene personale per favorire la completa guarigione. Inoltre, per alcune donne si può trovare sollievo facendo delle docce calde. Bisogna svolgere un costante esercizio fisico agevola l’aumento delle difese immunitarie.

Si consiglia di evitare di bere latte e derivati subito dopo l’integrazione di antibiotici. Per evitare l’aumento dell’infiammazione si deve evitare di trattenere l’urina o di non bere per evitare di sentire dolore, più si perdono liquidi più si velocizza la guarigione. Inoltre è sconsigliato interrompere la cura antibiotica prima delle tempistiche scaturite dal medico. Si deve evitare di utilizzare assorbenti interni nel periodo dell’infiammazione.

Per quanto riguarda le precauzioni alimentari, è consigliabile assumere cibi acidificanti delle urine, come ad esempio la carne, i cereali, i mirtilli e le prugne. Ovviamente, la frutta e la verdura sono ottimi per la guarigione. Si sconsiglia, invece l’integrazione di caffè, alcool, cioccolato, aceto, peperoncino, spezie, formaggi stagionati, salse ed altri alimenti irritanti. Non sono adatti i cibi poco digeribili, come i fritti o gli alimenti ricchi di grasso.

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