Ragadi anali: cause, sintomi, cure e migliori rimedi in pomata

Ragadi anali

Le ragadi anali costituiscono un disturbo che colpisce molte più persone di quello che in realtà si pensa; poco discusse nelle pubblicità, che si concentrano di più su altri disturbi simili come le emorroidi, vediamo quindi in che cosa consistono, in particolare andando a scoprirne le cause più comuni e i sintomi con i quali si manifestano e vedendo se esistono delle cure efficaci per debellarle e quali sarebbero i rimedi migliori in pomata.

Ragadi anali, che cosa sono e quali sono le cause

Le ragadi sono delle piccole ma profonde e fastidiose erosioni cutanee che possono interessare varie zone del corpo, ma che si manifestano soprattutto intorno alla bocca e intorno all’ano. Nel caso delle ragadi anali è intuibile quindi capire quale sia la zona interessata da questi taglietti che si creano nella prossimità dell’ano appunto, e che provocano delle fitte dolorose, soprattutto nel momento della defecazione, quando vengono espulse feci dure e grandi che con il maggiore attrito, favoriscono e peggiorano la lesione delle pieghe anali. La zona intorno all’ano è ricca di vasi e terminazioni nervose e sanguigne, infatti, che al momento della fuoriuscita delle feci, si irrita maggiormente, rendendo il disturbo particolarmente fastidioso e doloroso. La presenza di ragadi anali diventa problematica poiché il problema non sempre si risolve da solo, anzi lo spasmo che subisce lo sfintere anale ogni volta e la sua conseguente contrattura, aumenta le possibilità che il disturbo diventi cronico.

Le cause che favoriscono il manifestarsi delle ragadi anali sono molto frequenti in tante persone e sono in prevalenza dovute all’acuirsi di disturbi comuni come la stipsi, che diventa determinante nella comparsa di queste piccole erosioni; o la diarrea: quando si presenta infatti la composizione delle feci contiene delle sostanze come acqua, elettroliti e nutrienti non ancora assorbiti, che vanno ad alterare il ph alcalino delle feci e che diventa poi particolarmente erosivo e peggiorativo per le ragadi stesse. Quando poi la diarrea passa, il canale anale è ormai portato a restringersi e l’improvviso ritorno di feci dure e voluminose rappresenta un ulteriore problema per la mucosa anale. Infine altre pratiche indipendenti da cause interne all’organismo come il coito anale o la scarsa igiene personale possono facilmente portare all’insorgere di questo disturbo.

I sintomi e le cure: rimedi in pomata per le ragadi anali

Una volta analizzate le cause della presenza delle ragadi anali è facile capire quali siano i sintomi con i quali si presenta di solito, e cioè un forte e acuto dolore al momento della defecazione, talmente traumatico a volte, da portare il malato addirittura a temere di andare in bagno, creando un altro problema, quello della stipsi secondaria. Nonostante le piccole dimensioni di queste erosioni, spesso il dolore che provocano sembra quasi sproporzionato; ma il disturbo molto spesso diventa così problematico da dividersi in tre momenti principali, la cosiddetta sindrome dolorosa in tre tempi della ragade, che si fa particolarmente acuta al passaggio delle feci per poi andare a calmarsi, fino a ricomparire ancora più forte a tre o quattro ore di distanza. Un altro segno distintivo della ragade anale è quello del sangue rosso vivo sulla carta igienica: si tratta di una contenuta emorragia, diversa da quella più copiosa tipica delle emorroidi, anche se spesso i due disturbi sono associati e possono dipendere dalle stesse cause.

Nonostante il dolore spropositato, comunque, la capacità di ripresa dalle ragadi è abbastanza veloce; alcune volte spariscono dopo qualche giorno da sole, senza l’aiuto di particolari rimedi, questo nel caso di lesioni molto piccole e superficiali. Negli altri casi, dove l’erosione è più grave e profonda, le cure nei primi tempi possono essere molto blande, e consistono in impacchi di pomate anestetiche e in bagni tiepidi, volti più che a curare il problema, ad alleviare il dolore provocato dalle lesioni. Nei casi più gravi non è da escludere nemmeno un’operazione chirurgica come l’anuloplastica, che consiste nel posizionare dei lembi di pelle nuova sulla parte lesionata. Oltre a lassativi ed antidolorifici (dei quali non bisogna comunque abusare) i rimedi migliori in pomata sono costituiti da Nifedipina, una crema rettale che rilassa la muscolatura interna, e lidocaina per due volte al giorno per almeno sei settimane; oppure la nitroglicerina e la trinitroglicerina, delle pomate da applicare due o tre volte al giorno sulla parte interessata per almeno sei mesi.

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