Psicologia infantile su bambini di 2 anni: come gestire i capricci del bimbo

Psicologia infantile bimbi 2 anni

La psicologia infantile è una scienza molto affascinante. Per le mamme, poi, se applicata correttamente può essere anche molto utile per gestire i capricci dei figli di 2 anni. Esistono infatti alcuni periodi critici per i genitori: momenti di transizione in cui i bimbi che tentiamo di crescere ed educare al meglio delle nostre possibilità, ci danno problemi. Non sembrano mai contenti e addirittura assumono atteggiamenti ostili e violenti. Noi genitori cosa dovremmo fare a questo punto? Dopo aver visto come educare i figli senza urlare e agitarsi troppo (inutilmente), entriamo nello specifico con l’educazione dei bimbi di 2 anni.

Bimbi capricciosi e ribelli: cos’è la crisi dei 2 anni?

Probabilmente a molti è venuto in mente il delicato periodo dell’adolescenza. In realtà esistono più fasi nella vita di ognuno di noi in cui il temperamento si inasprisce, il primo tra tutti arriva dopo il compimento del secondo anno di età. Perciò bando agli allarmismi, se nostro figlio sembra più scontroso del solito in questa fase della sua vita, non è affatto una cosa fuori dal normale. Rallegriamoci invece del fatto che i pochi e preziosi consigli che seguono, saranno in grado di trarre d’impaccio qualche mamma in difficoltà, in una maniera che in molti troveranno a dir poco sorprendente.

Succede che, ad un certo punto, il pargoletto angelico che abbiamo il merito di aver messo al mondo, da essere amabilmente sereno quale è sempre stato, si trasforma in qualcosa di drammaticamente diverso: un bambino problematico, capriccioso, arrabbiato. Tra i 18 mesi e i 3 anni, moltissimi bambini entrano nella fase della vita definita i terrible two – appunto, i terribili due –: tutto sembra innervosirli, la parola che ripetono più spesso è “no” e ogni tentativo di accontentarli finisce in urla e lacrime. Un vero incubo. A rendere tutto più difficile è il fatto che spesso sono loro stessi a non voler essere accontentati: secondo l’atteggiamento tipico una volta ottenuto ciò che avevano disperatamente desiderato, si dimenano per ottenere qualcos’altro.

Una prima consolazione –non da poco – è che la fase dei terrible two è destinata a finire in un frangente di tempo piuttosto ridotto. Si è già detto a tal proposito che dopo qualche mese o, nei casi più sfortunati, dopo non più di un anno, le cose miglioreranno spontaneamente. Ma a ciò è da aggiungere che, nel frattempo, le mamme non sono necessariamente costrette a subire passivamente i soprusi dei propri figli scatenati. Esistono dei trucchi che fanno leva sui principi della psicologia infantile che possono in effetti fare la differenza. Scopriamo quali.

Come aiutarsi (e aiutare il bimbo di due anni) con la psicologia infantile

Molto spesso, la rabbia dei bimbi in questa fase secondo gli psicologi è riconducibile alla loro necessità di far emergere la propria personalità. Molti bambini infatti sentono di doversi affermare assumendo atteggiamenti aggressivi e capricciosi nei confronti delle figure autorevoli della loro vita. In questi casi, una tattica raccomandata è quella di lasciare più libertà possibile al proprio figlio. Lasciargli compiere nel quotidiano le proprie scelte su come trascorrere il tempo in maniera autonoma – nei limiti del possibile – ingenererà in lei/lui un senso di libertà che ridurrà notevolmente le occasioni di attrito.

Può, inoltre, essere interessante considerare che, secondo l’opinione degli esperti, quello che è incubo incomprensibile per i genitori, consiste in un segno positivo per quanto concerne lo sviluppo della personalità del figlio. È infatti un bene il tentativo da parte sua di autodeterminarsi, nonostante i modi apparentemente allarmanti con cui questo tentativo viene compiuto. È bene tenere a mente che, paradossalmente, sarebbe invece più preoccupante un temperamento particolarmente docile in questa fase della crescita.

Ultimo – non in importanza – suggerimento utile a cercare di superare al meglio questo periodo critico e faticoso della vita di un genitore, non può che essere quello di assumere un atteggiamento di fermezza nel rimproverare i comportamenti vietati. È necessario evitare scrupolosamente di dare messaggi contrastanti ai propri figli. E questo, se è valido in generale, in questo particolare caso lo è ancora di più. La stessa condotta sbagliata posta in essere dal bambino deve scaturire la stessa reazione da parte dei genitori, sempre. In caso contrario, al bambino non sarà dato modo di comprendere che quando agisce in un certo modo, inevitabilmente causerà la delusione altrui.

Ad esempio: una delle brutte abitudini di chi si trova nei temutissimi terrible two è quella di buttare ripetutamente oggetti a terra, il che è un gesto su cui si tende a sorvolare se non causa danni – si pensi al caso di un giocattolo di gomma che viene sbattuto a terra – ma che invece in altri casi – oggetti di vetro od oggetti tecnologici costosi – suscita la collera dei genitori. Questo genere di incoerenze è da evitare: se il bambino viene sgridato aspramente senza che gli venga dato modo di comprendere il motivo, si rischia di accentuare la sua irritabilità. In linea di massima, è bene tenere a mente che tutti i genitori si trovano a dover affrontare momenti si contrasto con i propri figli. Un atteggiamento costruttivo e scevro da un eccessivo allarmismo è sempre un buon punto di partenza per riuscire a tornare a comunicare. In questo modo, senza che i piccoli umani lo sappiano, agendo per il loro bene realizzeremo anche la nostra serenità.

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