Come insegnare a leggere ai bambini piccoli: schede didattiche, metodi e giochi

Insegnare a leggere bambini piccoli

La fase dell’apprendimento è per i bambini piccoli una delle più importanti della loro vita, soprattutto quando i primi approcci riguardano la scrittura e la lettura. La scuola li agevola verso questo cammino fin dai primi anni d’asilo, ma è importante anche per i genitori sapere come comportarsi con i propri figli. Vediamo, quindi, i metodi, i giochi e le schede didattiche utili a tutti per capire come insegnare a leggere ai bambini più piccoli, senza correre il rischio di demotivarli o annoiarli.

Giochi e metodi per insegnare a leggere ai bambini piccoli

La lettura è una delle attività più stimolanti sulla quale un bambino può applicarsi; tuttavia bisogna stare attenti a non imporla come una necessità e a non scoraggiare i più piccoli con metodi sbagliati e troppo duri, altrimenti si potrebbe incorrere nel rischio di allontanare il bambino da questa attività. Per questo motivo, per tutti quelli che vorrebbero insegnare a leggere a propri figli ancora prima delle scuole primarie, o per tutti quelli che, invece, vorrebbero aiutarli attivamente e motivarli, è bene ricordare che nonostante sia un impegno da non prendere sotto gamba, esistono vari giochi e trucchetti divertenti per insegnare a leggere ai bambini piccoli; vediamo quindi come fare con qualche esempio. La capacità di lettura di un bambino, e cioè l’intuizione di riconoscere una lettera scritta su un foglio di carta, inizia verso i quattro anni; sarebbe questa, dunque, l’età giusta per chi vuole iniziare qualche gioco di lettura con i propri piccoli, e non prima, altrimenti sarebbe non solo un’attività inutile, ma anche frustrante per il bambino stesso, che non potrebbe mai essere in grado di distinguere ancora i segni scritti. Da sottolineare che è prematuro parlare di dislessia nel caso in cui un bambino non sia subito capace di apprendere la lettura alla “soglia” dei quattro anni.

Un gioco iniziale con il quale cominciare è quello del disegno, attraverso cui si possono ottenere ottimi risultati: disegnate e colorate su un foglio una lettere qualsiasi dell’alfabeto, poi ritagliatela e fategliela toccare e tenere in mano più volte; continuate con tutte le altre che restano distinguendole con colori diversi e facendole maneggiare dal bambino più e più volte, in modo da iniziare a fargliele distinguere. Un’altra attività ludica è quella di riunire in diverse ceste tutti quei giochi o oggetti che iniziano con una stessa lettera, e farli prendere e nominare più volte dal bambino, che così si renderà conto che iniziano tutti con la medesima parola. È importante, inoltre, aiutare il piccolo non solo attraverso la teoria, ma anche con la pratica, iniziando ad insegnargli come maneggiare in modo corretto la matita, facendogliela stringere tra il pollice e l’indice, cosicché imparerà a collegare le due attività di lettura e scrittura.

Schede didattiche per insegnare la lettura ai bambini

Si comincia, quindi, con metodi e giochi molto blandi e divertenti per iniziare a far prendere confidenza il bambino con le lettere dell’alfabeto, anche solo a livello fonetico. Dopo queste attività ludiche, comunque, si può iniziare ad approfondire a poco a poco la questione, proponendo al bambino le prime schede didattiche, per aiutarlo a completare il processo di apprendimento. Per facilità, iniziate a far memorizzare a vostro figlio le vocali italiane: sono cinque e potrete fargli utilizzare le dita della sua manina abbinandole ad ognuna, in modo da impararle con più immediatezza. Le cose si complicheranno quando si passerà alla memorizzazione delle restanti sedici consonanti che, in quanto tali, per essere ricordate devono per forza essere pronunciate e abbinate alle cinque vocali, ed è qui che entrano in gioco le schede didattiche, che, attraverso delle griglie e tabelle, vi semplificheranno il compito.

Facili da scaricare sui siti internet, le schede didattiche vi propongono delle tabelle con le consonanti abbinate ciascuna alle cinque vocali, con altrettanti esiti diversi; iniziate dalle consonanti che sono più frequenti nelle parole, precisamente dalle coppie: N e M, P e R, S e T. In questo modo, anche grazie all’aiuto di disegni vicino, il bambino comincerà a prendere confidenza con le sillabe, magari ripetendole più volte; è un meccanismo più semplice di quello che si pensa, perché il piccolo si divertirà a ripetere i diversi suoni. Una volta iniziata questa strada, potrete cominciare ad elencare anche i casi più difficili, visto che l’italiano non è una lingua facile da imparare: per esempio illustrare anche le sillabe con altre consonanti che danno esiti doppi, come la C e la G. In questo caso dovrete spiegare la differenza tra il suono dolce e quello duro in base alla vocale vicina, anche se fortunatamente i casi come questo non sono così numerosi e sono abbastanza facili da memorizzare.

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