Educazione sessuale a scuola per bambini: linee guida OMS con standard in Europa

Educazione sessuale scuola bambini

L’inserimento dell’educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole primarie è un tema ancora molto discusso. Alcuni paesi europei hanno inserito questo argomento come disciplina nelle scuole per bambini attenendosi a quelle che sono le linee guida dell’OMS, che indicano gli standard da seguire in Europa. Ma in cosa consistono queste direttive? Vediamo di saperne di più su quello che tuttora rimane un argomento tabù per alcuni stati europei, tra cui l’Italia.

Educazione sessuale a scuola per bambini, l’obbligo in alcuni paesi europei

L’educazione sessuale come materia obbligatoria da inserire fin dalle scuole elementari per i bambini, è un argomento che fa da sempre discutere. Se da una parte, infatti, molti esperti del settore ritengono che una scarsa informazione su tutto quello che concerne l’educazione sessuale, portiad un aumento del tasso di gravidanze in età adolescenziale e ad una maggiore probabilità di contrarre l’AIDS o altre malattie sessualmente trasmissibili, e che quindi una seria educazione sessuale potrebbe portare al diminuire dell’incidenza di questi casi, d’altro canto c’è chi sostiene che tutto ciò che riguarda la sfera sessuale debba rimanere nel privato e affidato alla cura genitoriale, mentre la scuola dovrebbe occuparsi solo di insegnare il rispetto dell’orientamento sessuale altrui. Cercando di sensibilizzare fin da subito i giovani su come rapportarsi al sesso nella vita di tutti i giorni, alcuni paesi europei hanno introdotto l’educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole per bambini.

In alcuni paesi europei come Germania, Francia, Danimarca, Finlandia e Austria l’educazione sessuale è materia scolastica già da parecchi anni, mentre in altre nazioni come l’Italia, questo tema rimane ancora un tabù. Tuttavia bisogna sottolineare come in realtà non ci siano risultati evidenti che dimostrino come nei paesi dove è stata introdotta questa nuova disciplina, siano realmente calati i problemi dovuti alla disinformazione o all’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili. Questo perché probabilmente la qualità dell’insegnamento, o l’attenzione da parte degli alunni si dimostra insufficiente, e quindi molti giovani europei rimangono comunque disinformati su tutto ciò che riguarda l’educazione sessuale nel dettaglio, soprattutto sulle norme che riguardano la salute e sui diritti riguardo alla riproduzione.

Educazione sessuale, le linee guida dell’OMS con standard in Europa

Proprio per evitare che i giovani si avvicinino all’età adulta senza avere idee chiare sul mondo della sessualità, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha divulgato un documento dove chiarisce quelli che dovrebbero essere gli standard da usare in Europa per quanto riguarda l’insegnamento dell’educazione sessuale, e dove elenca le linee guida da seguire per raggiungere dei risultati ottimali. L’obiettivo dell’OMS è quello di chiarire e definire i vari ruoli coinvolti nella formazione dei giovani, dai professionisti, agli insegnanti fino ai genitori e di regolare di conseguenza i rapporti che devono tenere tra di loro e con i bambini. Ruolo preminente, quindi, non è solo quello che si affida alla scuola ma anche e soprattutto ai genitori, che devono essere responsabilizzati sulla capacità di influenza sui minori. L’idea generale è quella di fornire dei modelli e degli esempi che possano essere di aiuto ai giovani fin dalle scuole elementari, per raggiungere i giusti standard raccomandati per una corretta educazione sessuale.

Ogni programma curriculare dovrebbe seguire le linee guida espresse in questi standard, che consistono nel sottolineare l’importanza dell’educazione formalizzata (quella della scuola) che di quella informale, secondo un criterio di complementarità. Inoltre si ricorda come sia necessario distinguere nella mente del bambino il concetto di sessualità, rispetto a quello di riproduzione, visto che i cambiamenti sociali avvenuti soprattutto dagli anni 70 in poi, impongono un approccio diverso, dove vanno approfonditi soprattutto i concetti di diritti sessuali e riconoscimento dell’adolescenza come una vera e propria fascia sociale. Inoltre l’educazione sessuale deve partire necessariamente dalle elementari, perché i bambini devono essere percepiti come soggetti, nonostante la tenera età; l’obiettivo principale è quindi quello di accedere ad una visione olistica della sessualità, che approfondisca non solo la spiegazione dell’atto in sé, ma che si concentri su una percezione della sessualità in tutte le sue sfaccettature. Nel documento quindi si precisa che l’educazione sessuale non si deve limitare allo studio delle relazioni o dell’aspetto fisico della questione, ma deve indagare anche su aspetti apparentemente secondari, come l’amicizia, i sentimenti di sicurezza, protezione e attrazione.

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